Kamboja | |
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Dati amministrativi | |
Lingue parlate | sanscrito |
Capitale | Rajapura |
Politica | |
Forma di governo | monarchia / repubblica |
Nascita | ca. 700 a.C. |
Fine | ca. 300 a.C: |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Tajikistan, Uzbekistan, Afghanistan, India, Pakistan |
Religione e società | |
Religioni preminenti | vedismo, buddhismo |
Kamboja fu il nome di una tribù indoaria, e in seguito di un regno che si formò ai margini nordoccidentali del Subcontinente indiano intorno al VII secolo a.C. L'esatta localizzazione del regno non è certa, ma gli studiosi lo situano in genere intorno alle catene montuose del Pamir e dell'Hindu Kush, tra i moderni Tajikistan, Uzbekistan orientale, Afghanistan settentrionale e lo stato Indiano di Jammu e Kashmir[1].
Il regno è citato negli antichi testi induisti, tra cui il Mahabharata, il Manusmṛti e gli scritti di Pāṇini. Secondo il testo buddista Anguttara Nikaya, Kamboja era uno dei sedici grandi regni (Mahajanapada) che fiorirono in India tra il VI e il IV secolo a.C. In questi testi si fa menzione di un regno governato dalla casta guerriera induista degli Kshatriya, localizzato oltre la terra di Gandhara[2].
La tribù è identificata con i popoli dei Tambyzoi e degli Ambautai descritti da Claudio Tolomeo nella sua Geografia[3]. Il regno entrò in seguito nell'orbita dell'Impero achemenide, quindi dell'Impero Maurya. Ai tempi di Ashoka, Kamboja costituiva una regione autonoma all'interno dell'impero Maurya[4], e vi furono costruite alcune statue buddiste[2].
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